Polyprion americanus

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Cernia di fondale
Stato di conservazione
Dati insufficienti[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa Bilateria
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
SuperclasseGnathostomata
ClasseActinopterygii
SottoclasseOsteichthyes
SuperordineAcanthopterygii
OrdinePerciformes
SottordinePercoidei
FamigliaPolyprionidae
GenerePolyprion
SpecieP.americanus
Nomenclatura binomiale
Polyprion americanus
Bloch & Schneider, 1801
Sinonimi

Amphiprion americanus, Polyprion cernium, Polyprion massiliense, Polyprion moeone, Sparus cernua

Nomi comuni

Cernia di fondale,
Cerniola,
Cernia ombra,
Cernia dei relitti

La cernia di fondale (Polyprion americanus (Bloch & Schneider 1801)), conosciuta commercialmente come cernia o dotto[2][3], è un pesce di mare appartenente alla famiglia Polyprionidae che fino a poco tempo fa veniva ascritto alla famiglia dei Serranidae come le cernie propriamente dette.

Denominazioni dialettali italiane

La cernia o dotto (cernia di fondale) è conosciuta, nelle varie regioni italiane, con nomi dialettali diversi:[4]

Regione Denominazione
Liguria Lucerna, Lüxerna de fundo
Puglia Dotture, Cernia fusca, Pesce de friesche, Pisci frischi, Pisci fusco
Sardegna Gernia niedda
Sicilia Addottu di sciumi, Addottu di furi

Distribuzione e habitat

È diffuso sia in mari tropicali che in acque fredde, infatti si ritrova nell'Oceano Atlantico dall'Islanda e Norvegia fino al Sudafrica ed anche nel Pacifico e nell'Oceano Indiano. Comunque è più comune in mari temperati e freddi piuttosto che vicino ai Tropici. Nonostante il nome è rarissima lungo le coste americane sia del nord che del sud.
Il suo habitat è profondo, gli adulti si rinvengono tra i 100 ed i 1000 metri di profondità sia in ambienti rocciosi che, soprattutto, all'interno di relitti. I giovani hanno la curiosa abitudine di stazionare in branchetti sotto relitti galleggianti in mare aperto (da cui il nome di cernia ombra).

Descrizione

Il corpo è tozzo ed è immediatamente riconoscibile dalle cernie propriamente dette a causa della bocca enorme, della mandibola che sopravanza la mascella di varie lunghezze e della caratteristica fronte concava con un'evidente gibbosità dietro l'occhio.
La colorazione dell'adulto è di uno smorto grigio piombo mentre i giovani sono neri con fitte screziature bianche.

Alimentazione

Giovane esemplare di Polyprion americanus fotografato in acquario.

Carnivora, la sua dieta è basata su pesci bentonici, Crostacei e Cefalopodi.

Riproduzione

Avviene in estate. I particolari biologici sono poco noti.

Gastronomia

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Motivo: Questo paragrafo non si riferisce alla specie in oggetto ma alle cernie della famiglia Serranidae che non c'entrano niente

Molto apprezzate per la qualità delle loro carni, unitamente alla scarsa presenza di lische, possono essere cucinate con cottura al forno o alla griglia. Sono particolarmente considerate da questo punto di vista le specie cernia bianca e cernia nera.[5]

Note

  1. ^ (EN) Polyprion americanus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Mipaaf - Decreto Ministeriale n°19105 del 22 settembre 2017 - Denominazioni in lingua italiana delle specie ittiche di interesse commerciale, su politicheagricole.it. URL consultato il 21 giugno 2018.
  3. ^ Regolamento (CE) N. 216/2009
  4. ^ Alan Davidson, Il mare in pentola, p. 82
  5. ^ Alan Davidson, Il mare in pentola, pp. 85 e 86

[1]

Bibliografia

  • Egidio Trainito, Atlante di flora e fauna del Mediterraneo, Milano, Il Castello, 2005, ISBN 88-8039-395-2.
  • Patrick Louisy, Guida all'identificazione dei pesci marini d'Europa e del Mediterraneo, a cura di Trainito, Egidio, Milano, Il Castello, 2006, ISBN 88-8039-472-X.
  • Alan Davidson, Il mare in pentola, collana Oscar Mondadori, Milano, Mondadori, 1972.

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Collegamenti esterni

  • (EN) Polyprion americanus, su FishBase. URL consultato il 19.10.08.
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  1. ^ Crotone: Stop alla pesca della Cernia di fondale dal 1º agosto al 15 settembre | wesud news, su wesud.it, 21 luglio 2016. URL consultato il 21 luglio 2016.