William Baziotes

William Baziotes (Pittsburgh, 11 giugno 1912 – New York, 6 giugno 1963) è stato un pittore statunitense, tra i maggiori esponenti dell'Espressionismo astratto[1].

Biografia

Cresciuto a Reading, in Pennsylvania da genitori greci[1][2], la sua prima formazione artistica inizia nel 1933 alla National Academy of Design di New York,[2][3][4][5] dove otterrà il diploma nel 1936. Dopo tre anni di studio, iniziò a dipingere paesaggi realistici e nature morte.[6]

Dal 1936 al 1940, otterrà un lavoro presso il Federal Art Project, sezione Arti visive della Works Progress Administration, la maggiore agenzia del New Deal[2][3][4] In questo periodo, i suoi lavori diventarono sempre meno realistici e più inclini al Cubismo di Picasso e di Mirò.[1][5][6]

Negli anni quaranta conobbe molti esponenti della emergente corrente artistica dell'Espressionismo astratto. Nonostante con loro condividesse l'interesse per l'arte primitiva, i suoi lavori erano più orientati verso il Surrealismo europeo.[5][6]

La sua prima mostra personale si tenne alla galleria di Peggy Guggenheim Art of This Century, nel 1944.[2][3][4] Dal 1946 al 1958 espose regolarmente alla Kootz Gallery.[5][6] Nel 1962 venne incluso nel gruppo di artisti esposti alla Sidney Janis Gallery Ten American Painters.[5]

Nel 1948, insieme con David Hare, Robert Motherwell, e Mark Rothko, fondò a New York la Subjects of the Artist School,[2][3][4] dove, tra le altre cose, si tenevano gruppi di discussione in cui artisti americani ed europei potevano confrontarsi e condividere interessi ed esperienze.[1]

Nei dieci anni successivi insegnò alla Brooklyn Museum Art School, al People's Art Center del Museum of Modern Art dal 1950 al 1952, alla City University e Hunter College di New York dal 1952 al 1962 e alla New York University di Manhattan dal 1949 al 1952.[2][3][6]

Insieme con la moglie Ethel Copstein, sposata nel 1941 e con cui condivideva l'amore per l'arte greca, la scultura[3] e la poesia, in particolare quella di Charles Baudelaire,[6] visse a Morningside Heights a nord di Manhattan.

Morì di cancro ai polmoni nel giugno 1963 all'età di 50 anni.[1]

Tra i suoi più caratteristici lavori sono da citare Aquatic, Dusk e The Room, esposti al Guggenheim Museum di New York.

Stile

Lo stile di Baziotes è profondamente influenzato dalla poesia dei Simbolisti, soprattutto di Baudelaire,[5] e di colleghi quali Joan Miró, Sebastian Matta e Robert Motherwell. Il suo interesse verso la dimensione onirica e del subconscio si esprime attraverso la rappresentazione di forme biomorfiche irregolari sospese e galleggianti, dai colori vacui e dai bordi sfumati.[1] Diversamente da alcuni colleghi, quali Clyfford Still e Ad Reinhardt, che si avvicinavano sempre più all'astrattismo geometrico, ben definito, rigido e monocromatico, Baziotes rimase fedele alle sue rappresentazioni poetiche e silenziose sospese su sfondi indefiniti che richiamavano i pensieri radicati nel più profondo subconscio.[1][5] Dalle sue parole riportate in un numero del 1959 della rivista d'arte It Is:

«È quel che di misterioso ciò che amo dei miei quadri. La sospensione e il silenzio. Voglio che la mia pittura faccia effetto lentamente, che ossessioni e che perséguiti.»[1][5]

Esposizioni (selezione)

Note

  1. ^ a b c d e f g h William Baziotes Biography, Art, and Analysis of Paintings by TheArtStory
  2. ^ a b c d e f Collection Online | William Baziotes Archiviato il 16 luglio 2012 in Internet Archive.
  3. ^ a b c d e f Summary of the William and Ethel Baziotes papers, 1916-1992 | Archives of American Art, Smithsonian Institution
  4. ^ a b c d http://www.tate.org.uk/art/artists/william-baziotes-714/text-artist-biography
  5. ^ a b c d e f g h U.S. Department of State - Art in Embassies, su art.state.gov. URL consultato il 22 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2011).
  6. ^ a b c d e f William Baziotes | Biography | Hollis Taggart Galleries Archiviato il 1º maggio 2012 in Internet Archive.

Bibliografia

  • Michael Preble, William Baziotes, Skira Publishing, 2005, ISBN 8876240519, ISBN 978-8876240515

Collegamenti esterni

  • Baziotes, William, su sapere.it, De Agostini. Modifica su Wikidata
  • (EN) William Baziotes, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata
  • Opere di William Baziotes, su MLOL, Horizons Unlimited. Modifica su Wikidata
  • (EN) Opere di William Baziotes, su Open Library, Internet Archive. Modifica su Wikidata
  • (EN) Bibliografia di William Baziotes, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff. Modifica su Wikidata
  • Biografia di William Baziotes, Hollis Taggart Galleries, su hollistaggart.com. URL consultato il 22 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2008).
  • Biografia di William Baziotes Biography, Guggenheim Museum, su guggenheimcollection.org. URL consultato il 22 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2008).
  • Elenco opere di William Baziotes allo Smithsonian American Art Museum, su americanart.si.edu. URL consultato il 14 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2012).
  • Disegni e bozze di William Baziotes, ca. 1933 dallo Smithsonian Archives of American Art, su aaa.si.edu.
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